Panigalonga 2024... La tradizionale cottura nel testo
L’edizione della Panigalonga 2024 avrà come tema la tradizionale cottura nei testi. Questo tipo di cottura ha sempre rappresentato un carattere inconfondibile delle comunità della Lunigiana che da secoli si avvalgono di questo tipo di cottura per portare in tavola i loro piatti.
La cottura nei testi, in molti casi è rimasta immutata nel tempo, come nel caso della comunità di Podenzana, dove i testi sono rappresentati da dischi di terracotta arroventati sul fuoco ed utilizzati per la cottura del tradizionale Panigaccio. Un altro esempio importante è la cottura nei testi ghisa, caratteristica nella zona del pontremolese e di Filattiera, dove i testi vengono utilizzati per la cottura dei testaroli, ma anche di torte d’erbi e di piatti ci carne.
In questa edizione vogliamo celebrare questo tipo di cottura che, non solo rende i piatti prelibati, ma che unisce nella tradizione una intera comunità che riunisce un territorio vasto e meraviglioso come la Lunigiana.
La Panigalonga 2024 è aperta a tutti, grandi e piccini, e consiste in un percorso campestre ad anello di difficoltà escursionistica. Il tracciato, di circa 12 Km, ti porterà alla scoperta del territorio del Comune di Podenzana visitando antichi borghi, castelli, castelletti e luoghi suggestivi che offrono scorci mozzafiato e ti faranno entrare in contatto con la comunità.
Anche questa volta la Panigalonga coinvolgerà la comunità e i volontari delle associazioni del territorio.
Durante le soste potrai degustare il piatto tipico del luogo, l’originale Panigaccio di Podenzana, servito in tutte le sue varianti oltre ad altre prelibate pietanze della tradizione.
Il testo e il Panigaccio di Podenzana
Una storia che attraversa i secoli
La sopravvivenza dei Panigacci è indissolubilmente legata alla pratica della produzione locale dei piccoli testi di terracotta con i quali i panigacci vengono cotti. A Podenzana, in località Barco, avviene la produzione dei testi ad opera di artigiani locali, che continuano nel tempo a seguire procedimenti arcaici.
Per la produzione dei testelli viene utilizzata l’argilla prelevata ai piedi del monte che segna il confine tra il Comune di Podenzana e la Provincia di Spezia.
L’argilla viene prima depurata dai sassi e da altre impurità e poi viene resa più magra utilizzando sabbia ricavata dalla sbriciolatura di sassa del Monte di Podenzana. In seguito l’argilla viene distesa su di un piano, poi bagnata via via, battuta e lavorata con bastoni per renderla più elastica. Se ne staccano poi dei pezzi facendone sfere del diametro di 7/8 centimetri. Queste sfere vengono prima allineate su un piano spolverato di cenere per evitare appiccicature, poi vengono appiattite fino a ottenere dischi spessi circa due centimetri e del diametro di venti.
In seguito sulla cappella ben bagnata di un piccolo arnese di legno a forma di fungo si stende con una mano il disco di argilla costipando l’impasto e poi si elimina l’orlo debordante del testello, facendo ruotare nel contempo l’arnese con l’altra mano: si forma così il testello con il bordo giusto. Lisciato bene in superficie il testello, si capovolge l’arnese su di una tavola e, con rapida rotazione, se ne distacca il testello curando che non si rompa.
I vari testelli si fanno poi essiccare per sette-otto giorni. Dunque si cuociono con il sistema della catasta di legna in fossa (piccola fornace) alternando a strati di legna altri testelli, adagiati uno accanto all’altro con la parte concava verso il basso. La cottura dura circa due ore. Al termine i testelli, fatti raffredare, si estraggono e sono pronti per l’uso.
Per celebrare questa tradizione secolare vi aspettiamo al Parco del Gaggio!
Quest'anno la protagonista è la sostenibilità ambientale legata a prodotti di qualità.
La filosofia della comunità slow food
- abbinare il panigaccio con prodotti sostenibili che abbiamo metodi di produzione rispettosi dell’ambiente e che tengano conto del risparmio energetico e delle risorse idriche. Un esempio è il basilico usato per il nostro pesto che quest’anno proverrà da un azienda che utilizza il sistema di coltivazione aeroponico a ciclo chiuso che utilizza acqua piovana per l’irrigazione. Così facendo il risparmio di acqua è dell’85% rispetto alla coltivazione tradizionale. L’azienda inoltre riscalda le sue serre esclusivamente con energia geotermicae produce l’elettricità necessaria con pannelli fotovoltaici;
- utilizzare piatti e posate compostabili e biodegradabili;
- limitare al massimo l’uso di bicchieri usa e getta dotando i partecipanti di un bicchiere riutilizzabile;
- stampare le cartine del percorso su carta riciclata;
- cercare di eliminare le bottiglie e gli imballaggi in plastica.
Pensiamo che questo sia un primo passo importante per il rispetto dell’ambiente e per sensibilizzare le persone alla tematica della sostenibilità senza tralasciare lo scopo della manifestazione. Anche questa volta sarà un’occasione per stare insieme, passare momenti immersi nella natura e riscoprire i nostri borghi.